Ho sempre pensato a Pierluigi Bersani come ad una persona simpatica, onesta, piena di buon senso, nonché come ad un ottimo amministratore. Ai tempi del secondo governo Prodi risultò indubbiamente uno dei ministri più capaci, con quel suo programma di liberalizzazioni coraggioso e in un certo senso romantico. Al momento della sua candidatura a leader del PD ebbi un’istintiva perplessità. Mi sembrava troppo freddo e troppo pragmatico per occupare la guida di una sinistra in crisi mondiale di prospettive, una sinistra a cui sarebbe servita una immediata e sostanziosa iniezione di retorica e fantasia, qualità purtroppo assenti nel pur bravo politico emiliano. Ma tant’è, quello passava il convento e l’unica reale alternativa, Veltroni, s’era suicidato da poco tramite incomprensibili dimissioni.
A due anni di distanza da quella incoronazione mi sembra che i fatti rendano giustizia a quelle perplessità, mie e di tanti altri. E’ difficile pensare ad una crisi più profonda di Berlusconi, è difficile immaginare una maggioranza di governo più sbandata. Voglio dire, è inimmaginabile una situazione più favorevole per un grande partito d’opposizione. Eppure… non cambia nulla, se non che la maggioranza parlamentare appare oggi un fortino ancor più inespugnabile e l’opposizione totalmente priva di prospettive e proposte. Sono passati solo pochi mesi da quell’uno-due micidiale, le vittorie ai referendum e alle amministrative. Come è stato gestito quel patrimonio di indignazione e volontà di cambiamento? In alcun modo. Lo si è lasciato dissolvere. E sì, perché il buon Pierluigi quei referendum nemmeno li voleva e le amministrative le ha vinte con candidati non suoi. Il leader del PD guarda con freddezza la sinistra, quasi con un po’ di vergogna. Lui non ama la piazza, non ama le iperboli, non ama gli scioperi. Lui non alza la voce, prova fastidio per la retorica vendoliana e per il linguaggio schietto alla Di Pietro. Lui non riesce ad immaginare iniziative coinvolgenti e sorprendenti, insegue – con la benedizione di D’alema – il moderato Casini, fulcro del fantomatico “Terzo Polo”. Ma il futuro di Casini non è certo il Terzo Polo, tanto meno un matrimonio con la sinistra, bensì la leadership di una nuova Democrazia Cristiana, un nuovo partito direttamente sponsorizzato dalla CEI che chiuda per sempre la stagione del berlusconismo ma anche quella del bipolarismo. Un partito, insomma, moderatamente conservatore, moderatamente confessionale, moderatamente intrallazzatore, ma con grande cura della forma e delle buone creanze. Si rassegnino Bersani e D’Alema, non è quella la strada. I cattolici alla Rosi Bindi sono pochi, sono eccezioni. I cattolici italiani vanno là dove indica il pastore, e il pastore ha scelto un’altra via.
Che resta quindi? Resta la sinistra, a occhio e croce circa il 40% dell’elettorato italiano, un tesoro di grandi individualità, di esperienze, di energie, di idee che sarebbe il caso di sposare e valorizzare per tirare fuori una proposta di governo vincente, una proposta tratta dalla nostra storia, fantasiosa, sfidante, che sappia una volta tanto rompere le diffidenze di un elettorato “moderato” che tra conservatori autentici e conservatori di facciata giustamente preferisce i primi. Se la vittoria deve passare per lo sfondamento al centro (e questa è matematica) non è certo travestendosi in neocentristi che ci si arriva. Forse a capirsi con quel centro non ci arriveremo mai, ma se c’è una possibilità non sta nel triste balbettio trasformista dell’attuale PD. Non sta nello snaturamento della propria storia e sensibilità. Caro Bersani, abbia una volta tanto il coraggio di fare un sogno che le appartiene e provi a raccontarlo quel sogno, senza pudori né politichese. Chissà che l’onestà e la coerenza una volta tanto paghino?
Personalmente non mi stupisce (quasi ) più niente. E sempre personalmente ritengo che la colpa maggiore ce l’abbia la gente, che sceglie certi rappresentanti … e se li tiene pure! Qualcuno, andando ben oltre, sostiene che IL SUFFRAGIO UNIVERSALE E’ LETALE! E che ci sono tuttavia non 1 ma 2 soluzioni… Quali? Eccovele: http://mondocineroma.wordpress.com/2011/09/28/il-suffragio-universale-%E2%80%A6-e%E2%80%99-letale-le-soluzioni-patentno-per-votare-%E2%80%A6-o-%E2%80%A6-voti-con-peso-differente/
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